L’agenzia di serenate

di Gabriele Giunchi

La città è come una fisarmonica: si dilata e si restringe in vortici di traffico e di forzate abitudini, di clacson e gas e polveri su corpi e monumenti. Poi, corri corri, i più si chiudono in casa e dietro ogni finestra scende una notte spesso banale, cioè privata della socialità ampia e curiosa.  La TV e poco più e l’anima pure impolverata.

Agli Occhi Dolci questo non pare buono. Sappiamo che c’è una minoranza che cerca le ore piccole, perché le grandi non son bastate. Pertanto noi, che siamo sempre stati una minoranza, facciamo conto sui gaudenti e riproponiamo una antica usanza per donare ai cittadini un nuovo stimolo erotico/musicale: rendere pubblici i sentimenti privati con una serenata. Una serenata che si adatti alla metropoli in evoluzione e che includa stili classici, reggae, rock, ecc.

Nasce così la SERENATOTECA.  Si chiede e si ottiene dal Comune, con la benevolenza del sindaco Renzo Imbeni, la FASCIA ORARIA SERENATA. Ognuno può prenotare una serenata ad hoc per la morosa, l’amichetto, una festa di compleanno, una laurea appena sbocciata.

Facciamo una Conferenza Stampa a Palazzo Montanari per annunciare la “Prima”. Sono invitate due classi delle scuole elementari del Pilastro per fare una sorpresa al Sindaco. Fu una bella festa.

Stefania Maggio suona il sassofono alla prima serenata, 22 dicembre 1983

Stefania Maggio suona il sassofono alla prima serenata, 22 dicembre 1983

Il 22 dicembre, solstizio d’inverno, regaliamo l’intera campionatura di serenate ad una fanciulla che tempo prima, in osteria, aveva perso il sorriso. Quella sera scese un vento di scirocco, vellutato e tiepido, e l’inverno concesse una tregua. Un’altra bella festa.

I prezzi per una serenata sono modici e differenziati per reddito. 50.000 lire per studenti, precari e lavoratori. 100.000 lire per le persone agiate. Per tante, tante volte gli “Occhi Dolci” busseranno alla porta baciata dal dono offrendo un bouquet di fiori di stagione e inviteranno gli interessati ad affacciarsi al balcone. Poi partirà la musica.

Allora succederà che si illumineranno anche le finestre dei vicini, che la festa si allargherà e si allungherà, che gli invitati in casa aumenteranno includendoci, che la quota stabilita per la serenata si investirà  in ripetuti brindisi… Che la notte giocherà con le sue ore più piccole.

Una notte andiamo a Loiano, in pieno inverno. E’ la prima notte di matrimonio di una giovane coppia. I colleghi di lavoro organizzano la sorpresa, noi la eseguiamo. Suoniamo e all’inizio gli sposini erano perplessi: stavano immobili tenendosi stretto il proprio accappatoio appena spacchettato, impacciati e muti. Li invitiamo al balcone e tutto si scioglie in meraviglia. L’intero palazzo si illumina, i vicini applaudono e fanno cori, loro sono entusiasti. Saremo noi, da giù, a dir loro di rientrare per non prendere freddo. Era una notte di tramontana, limpida e gelata… ma dentro era caldo.

La nostra agenzia “sfonda” i palinsesti dei programmi televisivi più seguiti. Tutti ci vogliono. Siamo ospiti di Beniamino Placido, di Raffaella Carrà, del Guardiano del Faro. Ci intervista anche “Novella 2000”.  Ma il successo non ci scompone, non ci lasciamo imbolsire. Collocato l’evento piacevole nel “già fatto”, pensiamo subito…a quello successivo.

Alcune foto delle serenate, gentilmente fornite da Danilo Maggio

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